giovedì 13 febbraio 2014

Tre domande a Martina Cavallarin

A partire dal 2009, l'associazione di promozione sociale scatolabianca si occupa della promozione e della valorizzazione di artisti emergenti, perseguendo un obiettivo ambizioso: l'integrazione tra arte e collettività. Parole d'ordine come partecipazione, condivisione, interdisciplinarità, connessione tra i diversi segmenti della società civile, dialogo, confronto e opportunità educative hanno da sempre caratterizzato la progettualità della dinamica piattaforma culturale da te diretta. Quali sono le novità e le iniziative previste per il 2014? 
scatolabianca nasce come una piattaforma d'arte visiva nel 2009, anno in cui i cambiamenti e le destabilizzazioni prodotte dalle attuali condizioni sociali, economiche e politiche ancora non erano evidenti. Volevamo tornare a stare insieme, a parlare, a innestare il dialogo con modalità e declinazioni differenti da quelle degli anni Settanta, svecchiando e velocizzando lo scambio pur restando dentro posizioni anche ideologiche, ma senza radicalismi. Ciò che non sapevamo, in modo cosciente intendo, è che le modalità associazionistiche sarebbero diventate una necessità e un'urgenza, almeno per noi. Così con fatica, anche economica, abbiamo affittato una sede nel centro di Milano, zona Porta Genova, scatolabianca(etc.): l'abbiamo riqualificata, accessoriata e ora la stiamo abitando. Altra parte complessa continua a essere il coniugare l'impegno scatolabianca con il proprio lavoro indipendente: io sono critica e curatrice d'arte contemporanea, Roberta Donato è una giovane PR e ufficio stampa, Gianni Moretti è un artista professionista impegnato a livello internazionale e Federico Arcuri è un Art Director di Piacenza. Con il trascorrere del tempo l'asse d'interesse si è andato sempre più spostando su temperature legate alla coscienza civica, alla crescita intellettuale, alla formazione, alla cultura che crea sistema e riqualifica territori e anime. Abbiamo cominciato a sostenere CORSI per artisti sulle stesure professionistiche di portfolio, inserimento professionistico nel sistema arte e analisi dell'opera (scatolabianca cacciatori di teste | BACKSTAGE), l'insegnamento della comunicazione e della gestione web (scatolabianca TheCOMMUNICATORS) sempre agendo con un massimo di 3/4 artisti alla volta perché crediamo allo scambio e al valore personale. Lavoriamo sul processo dell'artista (scatolabianca BLACK MATCH), organizziamo talk con critici e curatori (scatolabianca WhoCARES?). Ora abbiamo ideato scatolabianca 4X4, un ciclo espositivo durante il quale una parete di scatolabianca(etc.) sarà costantemente dedicata a un socio | artista per una condivisione di abitazione, di partecipazione, di relazione, di intenti.
Un importante obiettivo studiato e raggiunto è PROGETTO IRIS: con il Comune di Milano abbiamo presentato alla Fabbrica del Vapore una struttura rizomatica formata da studi, laboratori, conferenze, corsi, per un gesto artistico che abbracci tutti e che ora prosegue nella sede di Milano e si diramerà in altri luoghi e con altre modalità.

La conferenza a PROGETTO IRIS e quella bolognese tenutasi presso la fiera d'arte indipendente SetUp hanno dato il via al progetto scatolabianca ART MEETS LAW: un ciclo di incontri dedicato ai diritti e ai doveri nel mondo dell'arte contemporanea. L'attuale scenario economico e la fragilità di ogni prospettiva di ripresa rendono sempre più impellente la necessità di diffondere la cultura della legalità nel nostro Paese. Credi che l'artworld possa dare il buon esempio? Non ti sembra invece che, purtroppo, i rapporti di forza e le pretese di deregolamentazione siano ancora motivi dominanti nelle logiche del mercato dell'arte?
 Proponendo PROGETTO IRIS alla Fabbrica del Vapore abbiamo messo in piedi una serie di conferenze e tra queste abbiamo accolto Connecting Cultures, con un convegno sostenuto dalla dott.ssa Anna Detheridge e dall'Avv. Alessandra Donati (già esimia protagonista di un ciclo d'incontri sul diritto e i contratti d'arte alla Fiera di Torino Artissima 2013). Il percorso è poi proseguito con la conferenza bolognese tenuta a SetUp da me, dall'Avv. Lavinia Savini (professionista del settore e esperta in Patrimonio) e dall'autore Alessandro Bergonzoni. Ora il cammino prosegue con dei talk che si svolgeranno nella sede milanese scatolabianca(etc.) e che vedranno diversi relatori scambiarsi opinioni, spiegare i diritti e i doveri di artisti, galleristi, critici, curatori, collezionisti, produttori, divulgatori. Sarà possibile richiedere i format dei principali contratti che si stipulano in caso di mostre, prestiti di opere, produzione di lavori, svolgimenti di performance, vita dell'opera dopo che questa lascia lo studio dell'artista e la proprietà dell'artista stesso. scatolabianca ART MEETS LAW rappresenta per noi una necessaria e vera urgenza di presa di responsabilità: si devono fare contratti tra artisti, galleristi, critici, per esporre, produrre, diffondere immagini di opere. Tale meccanismo deve diventare normale come ricevere ed erogare lo scontrino al supermercato: non può dipendere da rapporti di forza, peculiarità caratteriali, esibizioni di potere, ruoli. Il momento dei gentlemen's agreement è finito. Se ci credo? Credo che stiamo agendo, ci stiamo esponendo, ci stiamo mettendo in gioco, non deleghiamo, non ci piangiamo addosso. Se il sistema ora è obsoleto e macchinoso sta a noi cambiarlo, senza grandi rivoluzioni, senza incendi e urla, solo con il fare guidato da un pensiero culturale e sociale rizomatico condiviso. Cerchiamo quindi di diffondere la voglia, la passione, l'energia dell'azione plurale, questo è il gesto artistico: cercare di essere migliori, non nascondersi, non accusare gli altri di non costruire ciò che dobbiamo, è evidente, costruire tutti noi in prima persona. E a scatolabianca siamo, tentiamo, facciamo. La cosa più bella? Che ora la rosa delle persone propositive e attive, molti artisti e critici, si sta allargando e se facciamo squadra ci divertiamo davvero!

Quest'anno sei stata responsabile degli eventi culturali di SetUp, la fiera giovane di Bologna ideata da Simona Gavioli e Alice Zannoni. In virtù di questa esperienza, vorresti esprimere un sintetico parere sulla seconda edizione della manifestazione?
Sono stata incaricata di occuparmi degli eventi culturali. Una programmazione che ho cominciato a strutturare a luglio 2013 e che ritengo importante in un meccanismo commerciale come una fiera, che ha bisogno della parte culturale: questo è sempre stato il pensiero preminente di Alice Zannoni, che si cura della parte più intellettuale e ricreativa, quest'anno rappresentata dal ping pong di Nino Migliori, mentre Simona Gavioli ricopre un ruolo più manageriale e organizzativo, una coppia perfetta.
Davvero densi e interessanti gli incontri sostenuti da nomi eccellenti: Mario Perniola, Adriana Polveroni, Silvia Evangelisti, Giacinto Di Pietrantonio, Lavinia Savini, Alessandro Bergonzoni, Roberto Paci Dalò, Carlo Musso, Fabiola Naldi e KCity, DueBarraDue, Frontier, roBOt festival. Ci siamo concentrati su temi culturali, legislativi, sociali e di rigenerazione urbana. SetUp si occupa dei giovani talenti, è innovativa, coraggiosa, riqualificante per la struttura urbana che abita e per le persone che coinvolge. Una macchina complessa che Simona Gavioli e Alice Zannoni hanno creato e cresciuto con coraggio, un pizzico d'incoscienza fondamentale per le grandi imprese e con una tenacia che le ha viste protagoniste di uno scardinamento di gerarchie, retaggi, condizionamenti. Ora, grazie a SetUp, Bologna rappresenta un luogo esemplare dell'arte contemporanea italiana che la equipara alle grandi capitali europee. In Italia capita raramente e in pochi settori d'eccellenza. Come potevo non essere loro vicina e non sentirmi fortunata a poterlo essere? Gavioli & Zannoni costituiscono una perfetta "dittologia sinonimica": Belle & Brave.


Martina Cavallarin (Venezia, 17/12/1966) vive e lavora tra Milano e Venezia. Critica e curatrice indipendente, si occupa di arti visive contemporanee con uno sguardo che spazia tra differenti linguaggi e necessarie contaminazioni. Il senso è esplorare possibilità, indagare sistemi relazionali, sociali ed ecocompatibili, processi in progressione, espansione dell'errore, analisi sulle imperfezioni. La sua ricerca si concentra su interventi di arte relazionale che coinvolgono il territorio urbano e la sfera umana. Nel 2014 è responsabile degli eventi culturali di SetUp, Bologna. Nel 2013 ha ideato PROGETTO IRIS – un progetto del Comune di Milano e di scatolabianca alla Fabbrica del Vapore – che continua a dirigere nel 2014 e ha diretto e curato il Blumm Prize all'Ambasciata italiana di Bruxelles. Del 2012 gli interventi alla LUISS di Roma nel Master of Art e del 2010-2011 al Politecnico di Milano, dipartimento di Design e Architettura. Dal 2009 è co-fondatrice di scatolabianca – Associazione di Promozione Sociale – della quale ha assunto presidenza e direzione. Tra il 2003 e il 2009 è stata coordinatrice scientifica e culturale di Achille Bonito Oliva all'interno di progetti editoriali ed espositivi. Nel 2008 è stata critica e curatrice alla Project Room del MART di Rovereto. Collabora con riviste tra le quali Artribune, Exibart, alfabeta2, Venezia da Vivere.

Per approfondire:
scatolabianca.net
setupcontemporaryart.com

domenica 2 febbraio 2014

Diario bolognese

Analizzando i dati relativi all'affluenza e i risultati economici di Arte Fiera 2014, sembra che la trentottesima edizione della rassegna abbia fornito segnali evidenti di una ritrovata centralità e di una vitalità probabilmente al di sopra delle non proprio ottimistiche attese. Poco meno di cinquantamila visitatori, vale a dire il 15% in più rispetto allo scorso anno, e un incremento di oltre il 20% nel numero delle gallerie presenti, ben 172, sono numeri che giustificano la riconferma dei direttori artistici Claudio Spadoni e Giorgio Verzotti e le entusiastiche dichiarazioni del presidente di BolognaFiere Duccio Campagnoli, il quale, durante la conferenza stampa di chiusura, ha parlato della manifestazione come di una "piattaforma di riferimento per tutti i galleristi e il sistema dell'arte italiana, un evento culturale per il Paese e per Bologna che deve saper proporre arte, sperimentazione e tecnologia con contenuti di profilo e originalità". Pare che anche le vendite siano andate bene: secondo quanto riportato dalla stampa il giro d'affari stimato sarebbe di circa trenta milioni. I collezionisti hanno rivolto la loro attenzione in particolare al periodo compreso tra il secondo dopoguerra e gli anni Settanta; se si considera inoltre la novità dell'apertura alla seconda metà dell'Ottocento, l'impressione è quella di una tendenza a rifugiarsi verso le proposte consolidate. D'altronde gli artisti più rappresentati sono stati, com'era prevedibile, Lucio Fontana (Artitalia - Luigi Proietti, Umberto Benappi, Blu, Studio Campaiola, Cardi, Cortesi Contemporary, Eidos Immagini Contemporanee, Frediano Farsetti, Gariboldi, Il Chiostro, Matteo Lampertico, Mazzoleni, Mediartrade, Montrasio Arte, Tega, Tonelli, Tornabuoni), Alighiero Boetti (Artevalori, Biasutti & Biasutti, Cardi, Cortesi Contemporary, De' Foscherari, Giorgio Maffei, Matteo Lampertico, Mazzoleni, Mediartrade, Giuseppe Pero, Studio Crespi, Tonelli, Tornabuoni, Studio Giangaleazzo Visconti), Giorgio De Chirico (Artitalia - Luigi Proietti, Biasutti & Biasutti, Cinquantasei, Di Paolo Arte, Frediano Farsetti, Studio Guastalla, Mazzoleni, Poleschi Arte, Studio d'arte dell'800/900, Tega, Torbandena, Tornabuoni), Alberto Burri (Artitalia - Luigi Proietti, Blu, Cardi, Frediano Farsetti, Studio Guastalla, Matteo Lampertico, Mazzoleni, Montrasio Arte, Poleschi Arte, Montecarlo - International Art - Galerie Sapone, Studio Crespi, Tega), Enrico Castellani (Studio Campaiola, Cardi, Claudio Poleschi, Maurizio Corraini, Santo Ficara, Gariboldi, Matteo Lampertico, Mazzoleni, Tega, Tonelli, Tornabuoni), Agostino Bonalumi (Artevalori, Antonio Battaglia, Blu, Cardi, Cortesi Contemporary, Deniarte, Santo Ficara, Gariboldi, Mazzoleni, Repetto, Studio Crespi), Mimmo Paladino (L'Ariete, Cardi, Claudio Poleschi, Contini, Cortesi Contemporary, Deniarte, Di Paolo Arte, Editalia, Poleschi Arte, Mimmo Scognamiglio), Michelangelo Pistoletto (Artevalori, Biasutti & Biasutti, Cardi, Claudio Poleschi, Continua, Giorgio Maffei, Studio Guastalla, Mazzoleni, Repetto), Dadamaino (Artevalori, Antonio Battaglia, Cortesi Contemporary, Dep Art, Gariboldi, Studio Guastalla, Repetto, Tornabuoni, Studio Giangaleazzo Visconti), Pier Paolo Calzolari (Artevalori, Enrico Astuni, Biasutti & Biasutti, Cardi, Claudio Poleschi, De' Foscherari, Frediano Farsetti, Repetto, Tonelli), Giulio Paolini (Artevalori, Biasutti & Biasutti, Cardi, Cortesi Contemporary, Giacomo Guidi, Repetto, Tega), Carla Accardi (Enrico Astuni, Valentina Bonomo Roma, Deniarte, Editalia, Santo Ficara, Studio Crespi, Tega) e Hans Hartung (Galleria Accademia, Artitalia - Luigi Proietti, Eidos Immagini Contemporanee, Mazzoleni, Mediartrade, Montecarlo - International Art - Galerie Sapone, Tega). Non sono poche le gallerie che hanno puntato su due artisti molto apprezzati della Nuova Scuola Romana: Marco Tirelli (Alessandro Bagnai, Antonella Cattani, Giacomo Guidi, Kro Art Contemporary, Otto Gallery) e Nunzio (Valentina Bonomo Roma, De' Foscherari, Eduardo Secci Contemporary, Santo Ficara, Galleria dello Scudo, Otto Gallery). Nella sezione "Solo show" si sono distinte le mostre monografiche dedicate a David Tremlett dallo Studio G7 e a Maria Lai dalla Nuova galleria Morone. Occhi puntati anche su Ettore Spalletti (Claudio Poleschi, Cortesi Contemporary, Eduardo Secci Contemporary, Tonelli e, ovviamente, Vistamare) al quale, nella primavera del 2014, sarà dedicata una grande mostra congiunta in tre fra le più importanti istituzioni pubbliche dedicate all'arte contemporanea in Italia: il MAXXI di Roma, la GAM di Torino e il Madre di Napoli. La fotografia ha trovato più spazio in questa edizione di Arte Fiera: protagonisti indiscussi di un'ampia e organica sezione, che ha ospitato una ventina di gallerie, sono stati i lavori di Franco Fontana e Luigi Ghirri. Se tra le opere dei giovani artisti presentati dalle sette gallerie della sezione "Nuove proposte" si rintracciava a fatica qualche lavoro interessante, per fortuna non mancavano, sparpagliati tra gli altri stand, under 40 che si sono fatti notare per la qualità della propria ricerca, tra i quali sono senza dubbio da segnalare Sergio Breviario (Marie-Laure Fleish), Emmanuele De Ruvo (Montoro 12) e Laura Pugno (Alberto Peola). Meritano un cenno la mostra Discovering Ink (a cura di Guido Mologni, sull'uso dell'inchiostro su carta nell'arte cinese), una bella selezione di lavori di Toti Scialoja (che ha trovato posto nello stand della galleria Open Art) e una ricca antologia di opere di Shozo Shimamoto (membro del movimento d'avanguardia Gutai, presente in fiera grazie allo Studio Giangaleazzo Visconti). Nota negativa, in un quadro complessivo che lascia ben sperare per il futuro, è l'assenza di alcune tra le maggiori gallerie italiane di arte contemporanea, come Massimo De Carlo, Lia Rumma, Massimo Minini e Alfonso Artiaco: fenomeno che, a dire il vero, si ripete da qualche anno, minando l'autorevolezza della manifestazione.
Come ogni fiera, anche quella di Bologna non è certo il luogo ideale per la fruizione delle opere d'arte: la maggior parte del pubblico, se non entra per comprare, partecipa per gli incontri, per i contatti, per aggiornamento o per curiosità. Tuttavia la sezione "Focus On Eastern European Countries" e la mostra ad essa collegata Il piedistallo vuoto. Fantasmi dall'Est Europa, presso il Museo Civico Archeologico fino al 16 marzo, hanno rappresentato un valore aggiunto sul piano culturale per un evento altrimenti orientato, com'è giusto che sia, verso il mercato. Tra l'altro la kermesse bolognese, la cui vocazione cosmopolita sembrava ultimamente piuttosto debole, ha guadagnato molto in termini di apertura e di credibilità internazionale grazie alla presenza di una decina di buone gallerie provenienti dall'Europa orientale, alcune delle quali emergenti. La mostra in via dell'Archiginnasio, a cura di Marco Scotini, è un'esaustiva rassegna sull'arte contemporanea dell'Est Europa, che raccoglie un centinaio di opere (tutte provenienti da grandi collezioni private italiane) di quarantacinque tra i maggiori rappresentanti della scena artistica che ha preceduto e seguito il crollo del blocco sovietico. Il titolo Il piedistallo vuoto è ispirato a un'opera dell'artista uzbeko Vyacheslav Akhunov e allude a un momento di attesa e di passaggio, in cui i fantasmi del passato sembrano ancora popolare il presente. Uno dei grandi meriti di Scotini è proprio quello di aver contribuito alla diffusione nel nostro Paese della conoscenza del lavoro di artisti di grande spessore, come lo stesso Akhunov (del quale ha curato, tra l'altro, la prima mostra personale in una galleria d'arte, presentata a Milano in anteprima mondiale da Laura Bulian, dove è possibile ammirarla fino al 22 marzo), affiancandolo a opere di artisti già noti al pubblico italiano, tra i quali Marina Abramović, Pawel Althamer, Anri Sala, Adrian Paci, Artur Zmjewski, Mircea Cantor e Nedko Solakov.
Grande successo anche per la seconda edizione di SetUp, la fiera giovane di Bologna: hanno affollato gli stretti corridoi dell'Autostazione quasi diecimila visitatori in tre giorni, che hanno acquistato circa 125 opere per un ammontare di quasi 165.000 euro. Simili dati sono estremamente confortanti per chi non pensa che l'interesse e la passione per l'arte debbano essere prerogative di élite aristocratiche dotate di grandi disponibilità economiche, ma che il futuro del collezionismo coincida con la creazione di un pubblico ampio e competente, in grado di avvicinarsi a un panorama artistico diversificato, diffuso e alla portata di tutte le tasche. Punto di forza della manifestazione, ideata da Alice Zannoni e Simona Gavioli, affiancate quest'anno da Martina Cavallarin, è stato un programma culturale ricchissimo di spunti: gli incontri presso l'area Talk e i progetti di SetUp Blab sono andati nella direzione dell'apertura al dialogo e al confronto tra artisti, critici, operatori, collezionisti e appassionati, stimolando quel coinvolgimento propositivo e vivificante che troppo spesso sembra mancare anche nei contesti culturali più attivi. Esattamente questo è lo spirito che ha animato il progetto Be Kind di Lorenzo Paci, che ha invitato dodici professionisti dell'arte (tra i quali Igor Zanti, Alberto Agazzani, Lorenzo Poggiali, Massimo Mattioli, Carolina Lio, Roberto Milani, Lia Bedogni, Alessandro Casciaro e Pascual Jordan) a prendere posto su comode sedie di design, in un'atmosfera distesa e informale, per ascoltare le proposte di chiunque si fosse prenotato online per il dibattito.
Nei giorni di Arte Fiera si è naturalmente infittito in città il calendario degli eventi artistici, a partire dalla ricca serie di mostre e iniziative culturali di Art City, organizzate grazie alla collaborazione tra il Comune di Bologna e BolognaFiere e disseminate nei luoghi d'arte della città, dal Mambo alla Pinacoteca Nazionale. Al di là del programma istituzionale, merita una segnalazione il progetto espositivo Esercizi di stile, frutto della partnership tra la galleria Massimodeluca e la galleria Maurizio Nobile e realizzato con il contributo del curatore indipendente Andrea Bruciati: una mostra diversa, che ha stupito per la perfetta integrazione dei lavori di alcuni promettenti giovani artisti nati negli anni Ottanta in un contesto antiquario come quello degli spazi di via Santo Stefano. In un'atmosfera di sospensione temporale, fluida e svincolata da coercitive definizioni stilistiche, hanno trovato perfetta collocazione opere di innegabile qualità estetica e concettuale, come l'omaggio di Nicola Ruben Montini a Maria Lai oppure l'Enea di Graziano Folata.